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Eugenio Elia Levi: le speranze perdute della matematica italiana

AUTORI: ANDREA CELLI, MAURIZIO MATTALIANO,

Eugenio Elia Levi (1883-1917) fu uno dei più grandi matematici italiani del 900, come del resto il fratello Beppo. La sua produzione scientifica fu tanto profonda quanto differenziata e venne immediatamente apprezzata negli ambienti matematici internazionali. Inoltre, influenzò moltissimo la formazione di Mauro Picone che lo considerò sempre un proprio maestro. In questo volume è raccolta una gran mole di documenti che permettono per la prima volta di studiare la personalità di Levi e i suoi molteplici interessi.

In un’ora pomeridiana del 28 ottobre 1917 un cecchino austro-ungarico uccideva con un preciso colpo alla nuca uno dei maggiori matematici del novecento: Eugenio  Elia Levi. La perdita per la scienza italiana fu subito percepita come immensa e ben riassunta nelle parole commemorative di Salvatore Pincherle che hanno ispirato il titolo di questo libro:  La scienza italiana perdeva, in quel giorno, una delle sue migliori speranze.
Il talento per la matematica di Levi si era affinato alla Normale di Pisa sotto la guida di Ulisse Dini e  di Luigi Bianchi.
Nel 1988 Jean Dieudonné scrisse affermando che Levi era stato il più dotato tra i  matematici italiani della sua generazione e che i concetti da lui introdotti erano ancora fondamentali in tre settori: i gruppi di Lie, le equazioni alle derivate parziali   e la teoria delle funzioni di più variabili complesse.
Negli anni trascorsi alla Normale, Levi venne a contatto con Mauro Picone, di due anni più giovane di lui. Ne necque una profonda amicizia che influenzò moltissimo la formazione del giovane Picone. Tanto che questi considererà sempre Levi come uno dei suoi maestri, al pari di Dini e Bianchi.

Questo libro viene alla luce dopo più di mezzo secolo trascorso dalla pubblicazione delle Opere di E.E. Levi, curate da Picone per conto dell'Unione Matematica Italiana. Grazie ad una paziente ricerca archivistica si può finalmente andare oltre le poche notizie biografiche conosciute sino ad oggi su Levi e lo si fa piacevolmente attraverso la lettura di una serie di corrispondenze inedite, miracolosamente scampate all'incuria del tempo, che egli tenne in un arco di tempo che va dal 1898 al 1917.
Tra esse spiccano le lettere inviate alla sua famiglia ed al famoso pedagogista Giuseppe Lombardo Radice.
Il quadro che ne viene fuori è senz'altro suggestivo ed inaspettato sia per il lettore curioso che per lo storico, perché svela e ci riporta indietro, intera e nitida, la figura di un "genio" in tutta la sua grande umanità.
Nel ripercorrere la vita di Levi attraverso la lettura delle sue lettere, che sono anche una viva testimonianza dell'epoca in cui egli visse, è possibile cogliere degli  aspetti nuovi o poco conosciuti della sua poliedrica personalità ed altri elementi che suggeriscono di ripercorrere con un diverso spirito critico la sua importante e nota opera scientifica.
Tra le tante suggestioni presenti nel libro colpisce particolarmente l'inclinazione di Levi per la pedagogia e, in particolare, per la didattica della matematica, un interesse che si colloca in quello più generale sulla riforma della scuola che all'inizio del trascorso secolo aveva coinvolto gran parte degli intellettuali in un lungo e proficuo dibattito ed al quale Levi aveva dato un valido contributo con articoli pubblicati su Nuovi Doveri.
Ma, come tanti altri intellettuali della sua epoca, Levi venne trascinato nel gorgo della grande guerra spintovi da ragioni morali e politiche che lui stesso spiega in alcune sue toccanti lettere raccolte in questo libro.
LINK: http://www.egeaonline.it/editore/catalogo/eugenio-elia-levi.aspx