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La figura di Renato Caccioppoli e le sue relazioni con l'IAC

Nella ricorrenza della nascita di Renato Caccioppoli (Napoli, 20 gennaio 1904), l'IAC dedica al famoso matematico e intellettuale napoletano un approfondimento storico sulla sua figura e i suoi rapporti con l'Istituto.

Renato Caccioppoli fu un grande matematico, il cui contributo agli sviluppi della matematica italiana del Novecento è ancor oggi ampliamente riconosciuto.

Tuttavia, Caccioppoli divenne, tra gli anni ’30 e la fine degli anni ’50, un personaggio noto anche per la sua grande e profonda cultura umanistica (era un culture dei classici e della letteratura moderna, oltre che un eccezionale pianista) e per le sue posizioni politiche di ispirazione comunista e antifascista.

Si racconta che, nel 1938, quando Hitler fu ospite a Napoli, Caccioppoli, in una nota birreria di piazza Municipio, rispose ai fascisti che cantavano «Faccetta nera, bell’abissina...», cominciando a suonare «La Marsigliese», accompagnato dalla compagna e futura moglie Sara. Proprio il suo impegno politico lo rese un punto di riferimento per molti giovani napoletani nella lotta di classe del dopoguerra italiano. E non solo: Caccioppoli fu anche amico di Eduardo De Filippo il quale, si dice, gli fece leggere il testo di “Napoli milionaria” prima ancora che venisse rappresentato a teatro.

Tale fu la personalità di Caccioppoli che il regista Mario Martone, nel 1992, gli dedicò il film “Morte di un matematico napoletano”, che ricevette, poi, anche il David di Donatello.

Nell’intervista rilasciata a Roberto Natalini e Maurizio Mattaliano (Lettera Matematica Pristem, Springer, 2004), Emma Castelnuovo, figlia del matematico Guido Castelnuovo, racconta della personalità unica ed eclettica di Caccioppoli e di come, nelle occasioni di incontro con i suoi amici e colleghi “era Caccioppoli che teneva banco raccontando di questo, di quello, esagerando. Il tutto era sempre esagerato. Bisognava far la tara a quello che diceva. Io trovo che nel film di Martone, Caccioppoli è stato rappresentato molto bene”.

La storia di Caccioppoli matematico, si interseca con quella dell’IAC e del suo fondatore Mauro Picone. “Al professor Mauro Picone, poiché non l’osa il rispetto del matematico, dedica l’affetto del musicista”, questa è la dedica che viene apposta da Caccioppoli in una sua foto del 1926 ca., oggi conservata da un archivio privato (vedi foto). 

Nello stesso archivio troviamo una cartolina di Caccioppoli a Picone dove si legge: Un saluto da Anacapri, dove mi trovo così bene che non mancherò di trovarmi alla Sua seconda lezione sulle equazioni integrali. Caccioppoli da due mesi era stato nominato assistente di Picone alla Cattedra di Calcolo Infinitesimale all’Università di Napoli (foto incarico). Un anno dopo, presso quella cattedra, Picone comincia a organizzare il cosiddetto “Gabinetto di Analisi”, reclutando giovani promettenti, a partire da Renato Caccioppoli, il più amato degli allievi. Il Gabinetto ha, poi, diverse evoluzioni. Prima, grazie ad un finanziamento del Banco di Napoli, diviene semi-autonomo come IAC. Poi, una volta trasferito a Roma come istituto del CNR, assume diversi nomi: Istituto Centrale di Calcolo, IAC, INAC e, infine, IAC "Mauro Picone". Proprio qui Caccioppoli scriverà i suoi primi importanti articoli che, poi, verranno pubblicati su riviste nazionali e considerati da Picone come le prime pubblicazioni dell’IAC.

Indubbia, comunque, fu l’influenza di Picone sulla formazione matematica di Caccioppoli: in una lettera del 1962 di Picone a Gianfranco Cimmino, altro matematico dell’IAC, si legge: Quando nel lontano 1925 arrivai all'Università di Napoli trovai Renato al suo terzo anno di studi universitari alle prese con la sua tesi di laurea sui sistemi pfaffiani , disgustato della matematica e in forse se proseguire nello studio di essa o darsi alla carriera di direttore d'orchestra. Egli veniva alle mie lezioni di analisi superiore nelle quali svolgevo la teoria dell'integrale di Lebesgue e ricordo benissimo che si palesò a me in una lezione nella quale assegnavo ai miei uditori il compito di trovare un esempio in virtù del quale un'ipotesi formulata per un certo teorema dovesse dimostrarsi essenziale. Ebbene finita la lezione mi vedo rincorrere da un giovane arruffato e sciattamente vestito il quale mi diceva balbettando di avere trovato l'esempio richiesto. Lo invitai a venire nel mio studio ed egli mi espose un elegantissimo esempio che risolveva completamente la questione nel senso affermativo. Era Renato col quale tenni una lunga conversazione. Ne intuii subito il possente ingegno e d'allora in poi mi legai a lui da quell'amicizia che non doveva più estinguersi. Cominciammo a vederci quasi tutti i giorni ed io gli parlavo della moderna analisi funzionale e delle sue applicazioni ai problemi di integrazione delle equazioni differenziali….Naturalmente messosi Renato nella nuova via che io gli avevo indicato, fece passi da gigante e devo riconoscere che dopo qualche tempo si invertirono le parti e cioè egli divenne il maestro ed io il discepolo.

All’IAC si ricordano, in particolare, i contributi di Caccioppoli e di Aldo Ghizzetti allo studio una particolare equazione differenziale del secondo ordine non lineare e quelli sul teorema di esistenza e di unicità di un integrale periodico con i metodi della topologia funzionale. A Caccioppoli, inoltre, Picone si affidò per la soluzione di un problema riguardante il funzionamento idraulico dell'impianto idroelettrico di Salisano - Rieti, proposta da AGEA (Azienda Governatoriale Elettricità ed Acque di Roma), formalizzabile in un sistema di equazioni differenziali non lineari del secondo ordine. Il problema richiedeva, infatti un criterio generale che assicurasse la stabilità e l'eventuale periodicità delle soluzioni, nonché una delimitazione delle ampiezze delle oscillazioni di dette soluzioni. Caccioppoli estese opportunamente il metodo già impiegato nelle sue ricerche precedenti e il risultato, redatto da Ghizzetti, venne presentato da Picone all'Accademia d'Italia.

Nella foto una delle tante lettere tra Caccioppoli e Picone.

Renato Caccioppoli morì suicida l’8 maggio del 1959, probabilmente a seguito di un malessere psicologico dovuto all’alcool e alle delusioni politiche e personali. Dopo la morte di Caccioppoli, Picone entrerà in lutto perenne, che ne segnerà il volto e lo spirito. Sarà l’unico a rispettare la volontà di Caccioppoli di non essere ricordato in nessun scritto. Sarà l’unico a chiedere che venisse bloccato e rimandato in segno di lutto il VI Congresso dell’Unione Matematica Italiana che si tenne a Napoli a ridosso del suicidio del matematico napoletano.

Bibliografia di interesse

Archivio storico dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M. Picone” (IAC)

Pietro Nastasi, I primi quarant'anni di vita dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo "Mauro Picone", Bollettino dell'Unione Matematica Italiana Serie 8 9-A , 2006.

"Caccioppoli e dintorni", corrispondenza di Picone con Caccioppoli e altri, conservate nell’archivio IAC e parte del volume di Angelo Guerraggio, Pietro Nastasi “Renato Caccioppoli a 100 anni dalla nascita” PRISTEM Storia (8-9), Springer, 2004. ISBN 978-88-470-0267-8

A. Guerraggio - M. Mattaliano - P. Nastasi, L'impossibilità di essere normale, Sapere Vol. 6, (2004) pp. 26-33.

“Il gallo al guinzaglio - A cento anni dalla nascita, Renato Caccioppoli: non solo un matematico”, Progetto drammaturgico di Maria Luisa Bigai e Maya Briani, Associazione Culturale Músamoi, con il sostegno dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M.Picone” - CNR e Centro Pristem Eleusi - Università "Bocconi.


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