fotofotofotofotofoto



Storia recente dell'IAC:

Gli anni Ottanta

Nei primi anni Ottanta nascono l’Istituto per le Applicazioni della Matematica (IAM) di Napoli, l’Istituto di Analisi Globale ed Applicazioni di Firenze e l’Istituto per le Ricerche di Matematica Applicata di Bari, che si fonderanno poi con l’IAC nel 2001.


La direzione Tesei

Per l’IAC, intanto, a novembre del 1986 inizia una direzione destinata a durare a lungo, quella di Alberto Tesei. Alberto Tesei, fisico di formazione, si occupa di analisi matematica, ed è stato ricercatore all’IAC per tutti gli anni Settanta. All’inizio degli anni Ottanta, dopo la lunga direzione di Galligani, l’IAC viene considerato una sorta di problema per la matematica italiana. Da un lato la poltrona di direttore dell’Istituto è vista come una delle più prestigiose della matematica italiana, dall’altro l’IAC attraversa una crisi d’identità molto profonda. Dal punto di vista scientifico, infatti, è maturata una crisi di indirizzo, con una serie di difficoltà sorte dal tentativo di conciliare le esigenze del Comitato Nazionale per le Scienze Matematiche del CNR con quelle dei ricercatori. L’IAC rappresenta un vero problema politico per il Comitato: da un lato si sente il bisogno di una svolta e di una persona che se ne assuma la responsabilità sul lungo periodo (quindi qualcuno non troppo anziano), dall’altro, però, c’è un po’ di resistenza ad affidare la direzione a persone che fossero state ricercatori IAC, e che avrebbero quindi potuto avere problemi di rapporto con il personale.

Tesei assume la direzione nell’86, a 42 anni. Essendo già stato ricercatore IAC, conosce bene la realtà dell’Istituto, dall’interno, e si è già formato un’opinione precisa dei problemi e delle potenzialità dell’Istituto. La sua analisi lo porta a proporsi di ricondurre l’IAC nell’alveo della sua tradizione, una tradizione di matematica applicata affrontata con strumenti dell’analisi. Durante la sua direzione, cerca prima di tutto di risolvere il nodo della frammentazione dei gruppi di ricerca: non essendo stato chiaro l’indirizzo scientifico dato in precedenza all’Istituto, si erano infatti innestate molte diverse direzioni di ricerca: Analisi numerica tradizionale, Metodi statistici, Ricerca operativa, etc. L’idea di Tesei era che un istituto che può contare su di un organico limitato non può portare avanti in maniera feconda allo stesso tempo tutte le tematiche, e che quindi bisognava cercare di indirizzare le forze esistenti verso un numero ristretto di direzioni selezionate.

Per migliorare l’immagine scientifica dell’Istituto, sotto la sua direzione vengono inaugurati gli ‘Anni di studio’, che hanno un certo successo: l’idea viene a Tesei dall’Istituto di Matematica Applicata di Minneapolis che aveva una struttura di anni tematici, con ogni anno dedicato a un tema di matematica applicata trattato mediante conferenze, seminari, stage, etc.

Tesei assicura una gestione ordinata all’IAC in un periodo difficile, che è già un notevole successo in quegli anni così delicati, e avvia importanti linee guida scientifiche, dallo studio delle equazioni alle derivate parziali, ai problemi di combustione. Il suo mandato si conclude si conclude nel gennaio del 1997, dopo quasi 11 anni.


La direzione Bertsch e la fusione con gli altri istituti di matematica del centro-sud

Il successore di Tesei è Michiel Bertsch e la sua nomina, per la quale si spese lo stesso Tesei, rappresenta un segno di continuità nella direzione dell’Istituto. Bertsch assume l’incarico nel febbraio del 1997. Matematico olandese, poi trasferito in Italia, dal 1990 è professore di Analisi all’Università di Tor Vergata. Quando viene nominato direttore dell’IAC, Bertsch cerca prima di tutto di capire quale sia la funzione di un istituto di matematica applicata nel CNR. Studia con attenzione la storia dell’Istituto e propone anche lui un ritorno alle origini, perché trova che l’impostazione di Picone, con l’interdisciplinarità, la flessibilità, un senso generale di apertura verso il mondo esterno, è ancora modernissima. Nei tardi anni Novanta, lo spirito iniziale è po’ scomparso e Bertsch cerca di introdurre linee guida che lo ripristinino. Il suo periodo di direzione, però, si intreccia con i rapidi cambiamenti nello scenario della politica della ricerca in Italia. Subito dopo il suo arrivo, Lucio Bianco diventa presidente del CNR e vara la prima grande riforma del Consiglio con il ritorno dell’autonomia degli Istituti. Diventa possibile una migliore pianificazione delle risorse e nel 2001 si hanno un numero consistente di nuove assunzioni e stabilizzazioni. Sempre nel 2001, gli altri tre istituti di matematica del centro-sud, l’Istituto per le Applicazioni della Matematica (IAM) di Napoli, l’Istituto di Analisi Globale ed Applicazioni di Firenze e l’Istituto per le Ricerche di Matematica Applicata di Bari, nel corso del riordino generale dell'Ente, vengono accorpati all'IAC, diventandone così sedi distaccate.

Gli anni successivi vedono il succedersi di altri tentativi di riordino. Il nuovo Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti (che sarà in carica dal 2001 al 2006) cambia radicalmente l’impostazione della riforma di Berlinguer. Il presidente Bianco si dimette e dal 2003, e viene sostituito dal commissario Adriano De Maio. L’autonomia degli istituti del mandato di Bianco viene ridimensionata: viene introdotta una struttura dipartimentale, in cui ogni istituto afferisce a un dipartimento. L’IAC ha come riferimento il dipartimento di Materiali e dispositivi, costituito prevalentemente da istituti di fisica, anche se ha molteplici attività anche con i biologi, con studiosi dei beni culturali etc. Alla fine del commissariamento, nel luglio 2004, Fabio Pistella viene nominato presidente del CNR.

Sotto la sua presidenza, la storica sede romana dell’Istituto in viale del Policlinico, viene venduta e Pistella prospetta anche il trasferimento dell’IAC a Montelibretti, lontano dal centro di Roma. Un progetto che, però, non si realizza grazie alla nomina di Luciano Maiani a presidente del CNR nel 2008. Sotto la direzione Bertsch, inizia la confluenza dell’IAC verso Via dei Taurini, sede attuale. La sua direzione si conclude il 30 aprile 2014.